Siamo nel 1120 nella Borgogna, dipartimento Saona e Loira, nella regione famosa per i suoi vini, nel centro della Francia a sud est di Parigi. La monumentale cattedrale di Autun, a tre navate a croce latina voluta dal vescovo Rolin, è stata costruita in pieno stile romanico. E’ inoltre intitolata a Saint-Lazaire (San Lazzaro), ospita infatti alcune reliquie del Santo. Riprende ampiamente lo stile della vicina Abbazia di Cluny. Tuttavia la parte più interessante sono le straordinarie sculture che decorano il portone e i capitelli della cattedrale di Autun. In parte sono attribuiti allo scultore-architetto Gisleberto (Gislbertus) e raffigurano numerosi temi biblici (Storie di Noè, di Daniele, di Abramo, dell’Infanzia e dei Miracoli di Cristo, ecc.), vite di santi e di apostoli (s. Pietro, s. Stefano, ecc.).
Nel portone centrale troviamo un magnifico Cristo inserito all’interno di una mandorla simbolo della nascita e della resurrezione. Questa simbologia è dovuta al fatto che essendo il primo albero a sbocciare in primavera essa rappresenta la rinascita della Natura, il suo rinnovarsi dopo la morte invernale. Ma notevoli sono anche le immagini dei magi, della fuga di Maria Gesù e Giuseppe in Egitto, dei pastori in adorazione.
C’è un monastero più a sud nella regione dell’Occitania a Caux. Ospita una sezione maschile e una femminile che seguono un ordine ospitato dai certosini, la “Famiglia monastica di Betlemme”. Vivono del loro lavoro e per sostenersi si sono dedicati all’arte fondando due Atelier:
L’uno si dedica alla scultura in legno, l’altro alla scultura in pietra.
Nella realizzazione delle loro opere si sono ispirati alle sculture della cattedrale di Autun. Hanno realizzato statue, presepi, icone e formelle straordinarie. Lasciamo a voi il giudizio, le potete trovare su bottegadelmonastero.it
Paga con: