La storia di Orval comincia nel 1077, quando un gruppo di monaci italiani (in fuga dalle guerre che imperversavano in tutta la penisola) arriva in queste terre, concesse loro dal regnante locale, Arnould de Chiny. I monaci iniziarono subito a costruire sia la chiesa che il convento.
Quarant’anni dopo, per ragioni ignote, questi monaci se ne andarono. Vennero sostituiti da un gruppo di Canonici, che si occuparono di completare i lavori. La chiesa fu completata nel 1124 e consacrata dal cardinale Henry de Winton nello stesso anno.
Poco tempo dopo, a causa di difficolta economici, i Canonici dovettero chiedere l’affiliazione all’ordine dei Cistercensi. La richiesta di affiliazione fu accettata e, nel 1132, sette monaci dall’Abbazia di Trois-Fontaine arrivarono ad Orval e, insieme ai Canonici, cominciarono ad adattare gli edifici alla regola cistercense. I lavori si conclusero prima del 1200.
L’origine del nome
Secondo la leggenda, Matilde di Canossa fu accompagnata ad Orval dal Conte Arnoldo che intendeva mostrarle il lavoro che alcuni compatrioti della sovrana stavano svolgendo.
Durante questa visita, Matilde perse uno dei suoi preziosissimi anelli d’oro nel fiume vicino all’Abbazia. Matilde, disperata, si inginocchiò vicino al fiume e chiese alla Vergine Maria di farle riavere l’anello.
Qualche attimo dopo, una trota emerse dal fiume con l’anello in bocca. La sovrana, sbalordita, gridò “Questa è proprio una Valle d’Oro”.
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